Integratori alimentari non necessari per il cervello? Durante la stagione invernale, un francese su cinque ricorre agli integratori alimentari, ma dovremmo essere cauti? Se, in presenza di determinate carenze o malattie, si tende a prenderle, ciò non significa che siano assolutamente buone per la salute. In effetti, secondo la rivista "60 milioni di consumatori" (ex "50 milioni di consumatori"), gli integratori alimentari che garantiscono una buona funzione cerebrale sono praticamente inutili e persino pericolosi.
Integratori alimentari non necessari e "irrilevanti" per una buona prestazione cerebrale
In uno dei suoi ultimi articoli, la rivista curata dal National Consumer Institute si concentra sulla salute del nostro cervello, e in particolare sulla rilevanza degli integratori alimentari destinati a migliorare il funzionamento della materia grigia. Purtroppo, secondo diversi specialisti, i prodotti in questione spesso non interessano e sono addirittura dannosi per l'organismo. Dopo aver analizzato otto integratori alimentari non necessari destinati ai bambini, la rivista richiama l'attenzione dei consumatori sull'eccessiva quantità di vitamina D, fruttosio e sale in alcuni prodotti.
Promosso da diversi marchi importanti, anche il ginkgo rientra nella categoria degli integratori alimentari non necessari. Può anche essere pericoloso per alcune persone in terapia anticoagulante. Per quanto riguarda la caffeina presente in un certo numero di integratori per studenti, migliora la vigilanza e previene la voglia di dormire, ma non ha alcun effetto stimolante sulla funzione cerebrale. In caso di sovradosaggio, la caffeina può causare problemi, quali: ansia, disturbi del ritmo cardiaco e nausea.